sabato 10 giugno 2017

Ricordando l'OSPIZIO - armando carruba -



OSPIZIU
Ho visto una scena alcuni giorni fa supra i ponti, sì prima d'arrivari a piazza Pancali. C'era un bambino, che come tutti i bambini sarausani di tutti i tempi, aveva la testa azziccata tra le feritoie a guardare il mare, ed invano il nonno lo esortava a camminare... non c'era niente da fare. Finalmente si sente un suono invadere l'aria e il nonno esclama: "le ciaramelle!" Che sono nonno le merendine? me li compri? Nuautri l'avissumu saputu cos'erano le ciaramelle!
Negli anni cinquanta, nelle tasche di noi ragazzini, immancabile u cutiduzzu, un piccolo coltellino con il manico di madreperla che ci serviva a sbucciare le arance ma soprattutto in questo periodo a staccare ben benino il muschio dal muro, per il presepe.
Sì perchè, ricco o povero che fosse, a Siracusa ogni casa aveva il suo presepe, ancora l'albero non aveva preso piede nelle nostre case. Il costo dei pastorelli, all'UPIM era di 45 lire e per quanto bello cercassimo di farlo il migliore in assoluto, ricordato ancor oggi, era quello dell'Istituto Umberto I, affettuosamente conosciuto da tutti come Ospizio. Un presepe meccanico, dove i vari figuranti si muovevano e dove l'acqua sgorgava di quella vera!!!
Si rimaneva incantati davanti a quel presepe e lo venivano a vedere anche dai vicini paesi.
Ne è passato di tempo, ormai il presepe ha lasciato posto all'albero di Natale non se ne fanno più di quelli del tipo descritto, non c'è neanche l'Istituto che fu demolito per costruire un edificio moderno e completo, il presepe d'Ospizio è un piacevole ricordo di una fanciullezza siracusana che nessun vento porterà via.

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