venerdì 28 ottobre 2016

LA FORESTERIA da TRAVAGGHIAVUMU A SINCHITI - Armando Carruba -

LA FORESTERIA
Negli anni sessanta è stato prodotto un film che fotografava, col 65% di verità, il fenomeno industriale nel siracusano di quegli anni, si trattava della pellicola “I Fidanzati” per la regia di Ermanno Olmi, che utilizzando attori sconosciuti e forze locali, narrava di un operaio specializzato del nord catapultato nella nostra realtà con la prospettiva di un buon avanzamento di carriera e quindi un’occasione da sfruttare per la futura vita sentimentale in odor di matrimonio.
Non sto a raccontare il film, senz’altro da vedere dato che propone uno squarcio di vita vissuta che ci appartiene, di tanto in tanto la Tv nazionale ne propone la replica, ma per sottolineare l’importanza che aveva in quegli anni questo stabilimento per l’economia del territorio.
La Foresteria ha scandito nel tempo un proporsi della classe impiegatizia nei confronti di quella operaia, e la sua chiusura coincide con l’abbattimento di quelle barriere cariche d’ipocrisia.
La Foresteria era un edificio con camere affittate a prezzi convenientissimi ad impiegati dipendenti, con l’obbligo di non ricevere nessun estraneo; era anche munita di ristorante riservato soltanto agli impiegati, in seguito questo veto fu tolto e anche se la Foresteria non funzionava più da pensione, al salone ristorante potevano accedere tutti i dipendenti e ospiti autorizzati.
Oggi tra i tanti ricordi che questa struttura si porta dietro, quello riferito al film I Fidanzati è sicuramente il più singolare.
In una sequenza del film si vedono un gruppo d’impiegati uscire dalla Foresteria e salire su un pullman per recarsi al lavoro.
Durante il tragitto, il buon Rizzato, presidente all’epoca del Dopolavoro e attore per caso, dice la sciagurata battuta imposta dal copione: “Questi siciliani per risparmiare mangiano pane e limone!” Apriti cielo e sprofondati terra! Il signor Rizzato, polentone puro, per almeno una settimana non uscì il naso dalla Foresteria.

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