sabato 9 luglio 2016

PERSONAGGI SIRACUSANI (tratto da MUZZICUNA DI VITA di Armando Carruba)

                                                       Armando Greco

ARMANDO GRECO


Ricordare Armando Greco è come inserire la marcia indietro della memoria, quando il cuore affianca la mente per rivedere, come in un film, pagine di vita siracusana.
Negli anni sessanta scriveva, con lo pseudonimo di Argo, per la Domenica, un settimanale che molti di noi giovani leggevamo, il suo era un linguaggio chiaro e comprensibile allo studente e alla Zà Carmela.
Nel 1969 aveva fondato l’Eco di Sicilia e accettato di fare la regia ad un lavoro teatrale di Eduardo De Filippo “Questi fantasmi” che lui stesso aveva tradotto in siciliano. Si provava nell’ex aula di Corte d’Assise del tribunale di via Gargallo, su un palcoscenico realizzato dal Piccolo Teatro di Siracusa; questo lavoro non andò in porto perché Armando non sapeva trattenersi dal ridere a veder provare Pippo Lampo (che ne era protagonista) e Turi Scibilia (altro caratterista nato), e fu messo da parte, ma non se ne fece niente a Armando perdette quel copione.
Il 1976 è stato il suo anno migliore, sia per la pubblicazione delle Polveri di Auschiwtz – 35 poesie pubblicate a Roma per il club dei poeti – che per la nascita e direzione di Radio International, che sotto la sua guida spopola l’etere siracusano.
E’ lui il mattatore indiscusso sia in radio che in TV, ancora oggi si ricordano le tante serate con artisti siracusani che ebbero il loro momento di gloria sotto quei riflettori, era un modo nuovo di fare radio e TV che teneva inchiodato il pubblico a guardare o sentire oltre la mezzanotte.
Ha fondato il premio Carlo Capodieci che partendo in sordina da quell’aula dell’ex Corte d’Assise di via Gargallo, giunse al teatro greco di Siracusa e al Campidoglio di Roma.
Nell’85 dirige Superradio, sempre fedele a dare voce al popolo, ed è appunto in quegl’anni, che entrato a far parte dell’equipe, ho potuto toccare con mano l’immensa umanità d’Armando Greco.
Giornalmente riceveva tantissime persone, tutte che avevano bisogno di qualcosa, gente che si rivolgeva a lui come ad un fratello, con tanta fiducia, e lui ascoltava tutti e in molti casi riusciva a risolvere i loro problemi… sì perché per la maggior parte dei casi, erano cose che a quelle persone spettavano di diritto, soltanto che ci voleva qualcuno che spingesse quella data pratica che da troppo tempo dormiva, e Armando, conosciutissimo, telefonava a destra e manca ed era felice alla risoluzione di un problema, come se fosse stato suo.
Ricordo che all’avvicinarsi del dicembre 1989, arrivavano giornalmente alla radio decine e decine di lettere; erano i carcerati che chiedevano ad Armando, di interessarsi affinchè il percorso dell’ottava di S Lucia che li vedeva penalizzati per il mancato passaggio della Santa fosse ripristinato come tradizione, che la processione passasse per via Vittorio Veneto affinchè loro potessero vederla e onorarla, come sempre, con l’accensione di una candela, un cerino, accendino etc. cosicchè questa costruzione borbonica fosse illuminata come un bel presepe.
Ricordo i parenti di quei reclusi venire alla radio e aspettare ore ed ore per parlargli, per avere una speranza… “pirchì ‘u sig. Greco, Santa Lucia ‘a fa passari dda’ casa ccu ‘n occhiu!”
Ricordo un vecchietta a cui scherzando Armando domandò: “ma a tia di Santa Lucia cchi t’interessa?” e lei di botto “ppi mia Santa Luciuzza è tuttu!” Armando l’abbracciò e diede la notizia che il percorso era stato cambiato, quindi operazione riuscita! E fu l’ultima volta che, grazie all’interessamento di Armando Greco, Santa Lucia abbracciò gli ospiti della casa circondariale di Siracusa.


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