sabato 16 luglio 2016

DIALETTIAMOCI INSIEME - Armando Carruba -


ESSIRI FRISCU COMU LA NIVI
Essere fresco come la neve

Persona calma, imperturbabile. Che non si scompone per nulla. Il detto è dell'epoca in cui la temperatura minima conosciuta dal popolo era appunto quella della neve. Veniva venduta d'estate per raffreddare le bevande. Sull'Etna e sulle altre montagne dell'isola venivano preparate delle grandi buche, chiamate "fossi di la nivi", che d'inverno venivano riempite di neve compressa. Coperta da frasche, foglie, felci e terra la neve si manteneva per tutta l'estate. Veniva tagliata in grossi blocchi e venduta nelle città e nei paesi. A vanniata del venditore di neve era: "Ca' è chiddu di la nivi!". Il commercio della neve era regolamentato da precise norme che andavano dall'aggiudicazione dell'appalto delle "nivere" al trasporto e alla vendita al minuto della neve. Tale attività ha lasciato traccia anche nella toponomastica cittadina. A Catania c'è ancora via Neve; una stradetta di piazza Stesicoro dove una volta sorgeva la famosa Porta di Aci. Dalla Porta entravano in città i carri adibiti al trasporto della neve. A Palermo una rivendita diede il nome al vicolo della Neve (tra piazza Marina e via Alloro). Per la stessa ragione l'attuale vicolo Viola (traversa di via Maqueda) si chiamava vicolo Nevajo.

ESSIRI FRISCU COMU LI ROSI
Essere fresco come le rose
Vuon dire: essere sfebbrato. Ma anche avere un volto disteso, sereno.

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