sabato 7 febbraio 2015

A SALVATORE EMIGRATO di Michele Colonna

A Salvatore emigrato
Dieci ore
tu lavori ogni giorno ma ancora
devi lasciare che la fame deformi il tuo cranio
e le tue mani si facciano
lunghe a furia di chiederti pane.
Dieci ore
e a sera in mezzo alla folla
Salvatore sei uno qualunque.
Nessuno ti sa indicare
e nessuno ti batte le mani.
Tu puoi benissimo essere uno
che tutto il giorno ha giocato alle carte.
Un bruto puoi essere o un ladro
con sempre pronto il coltello.
Non hai infatti un viso disteso
e neppure odore di colonia.
Malamente vestito come sei
una sera accadrà che qualcuno
per strada ti chieda documenti
e chiuda poi te e le tue ore
in una cella aspettando informazioni.
Salvatore non ucciderlo!
Continua a pensare a tua madre:
A tua madre che già si prepara
finalmente farai fare la signora.
Michele Colonna
Michele Colonna è nato a Noto (Siracusa) nel 1934. Ha vissuto in Sicilia fino al 1952 e dopo gli studi classici si è trasferito a Como.
La poesia di cui sopra, è tratta dal suo libro SICILIA edito nel febbraio 1974 per i tipi di Cartia editore.

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