venerdì 19 dicembre 2014

NATALE TRA STORIA E TRADIZIONE - Il Natale dei pupi - di Armando Carruba


NATALE TRA STORIA E TRADIZIONE
Il Natale dei pupi
Per questa tradizione popolare, molto diffusa nei primi del novecento in tutti quei centri dove esistevano i pupari, oggi è del tutto scomparsa, ma è sempre piacevole ricordare un pezzo di storia e folclore siciliano.
La celebrazione marionettistica della Natività era una specie di sacra rappresentazione, talora interpretata in personaggi dal puparo e da tutta la sua famiglia.
Ma molto spesso lavoravano i pupi e nella prima scena si vedeva San Giuseppe , non credeva data la sua vecchiezza, potesse essere il padre del bambino portato in grembo da Maria; ma un angelo gli appariva in sogno e gli rivelava che il Bimbo era Dio stesso che si incarnava; e a riprova di ciò il bastone di San Giuseppe improvvisamente fioriva tra lo stupore del pubblico che batteva le mani entusiasmato dalla straordinaria abilità del puparo.
La rappresentazione si chiudeva con l'apoteoasi finale del presepe, ed appariva un piccolo e sorridente Gesù di cartapesta, mentre il mandolino e la chitarra (che costituivano tutta l'orchestra dell'Opera dei Pupi) strimpellavano la marcia reale, accompagnando il ritorno dell'Angelo in cielo, che aveva sventato tutti i pericoli del diavolo, evitando che il male trionfasse.
Il pubblico seguiva commosso le fasi della vicenda, e si entusiasmava quando la Madonna schiacciava col piede la testa del diavolo, che aveva tentato di morderla presentandosi in forma di serpente, mentre una corona di stelle scendeva dall'alto a cingere la soave figura di Maria.

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