mercoledì 18 aprile 2007

LE TERRE DEI SICULI E DEI SICANI


Le prime tracce di popolazione locale risalgono al Paleolitico: i graffiti nelle grotte di S. Teodoro, quelli di Levanzo, quelli di particolare pregio e raffinatezza dell'Addaura.
Il Neolitico, invece, e ben rappresentato dai reperti rinvenuti a Stentinello (Siracusa) a San Cono (Gela) e a Villafrati (Palermo).
Nell'Età del bronzo, 2000-700 a.C. (prima con la civiltà di Castelluccio, poi con quella di Thapsos) lo stile di vita divenne stanziale e accanto alla caccia si diffusero l'allevamento e l'agricoltura.
Fecero la loro comparsa i primi villaggi di forma ovale, circondati da fossati.
Il culto dei morti assunse notevole importanza nella vita sociale.
Vennero costruite le prime tombe scavate nella roccia, (vedi immagine Pantalica); anche le case, di legno e pietra, si avvicinarono allo stile di quelle presenti nell'Italia centrale. I primi insediamenti di una certa importanza, databili intorno all'anno 1000 a.C. furono quelli degli Elimi, dei Sicani, e dei Siculi, popolazioni che diedero anche il nome all'isola.
Secondo lo storico Tucidite, ad approdare per primi sulle coste siciliane furono proprio i Sicani proveniente dalla penisola iberica. Gli Elimi, invece, appartenevano alla stirpe dei troiani sfuggiti agli achei, mentre i Siculi erano italici in fuga dal popolo campano degli Osci.
Dell'età del ferro (IX-II sec. a.C.) rimangono tracce presso il monte Finocchito (Noto - SR).
Ma i nuovi colonizzatori, i Fenici, approdono presto nell'isola a Mozia (700 a.C.) Solunto e Panormo (Palermo). Si tratta solo di scali commerciali.

1 commento:

il siciliano di francia ha detto...

belle belle tutti i monumenti antichi il passato e rimasto ma non si sa cosa l avenire ci riserva ciao un saluto per te coluccio